Pericolo asteroidi, Unifi nella missione HERA
L’Ateneo fiorentino contribuisce al programma dell’European Space Agency che investigherà il sistema asteroidale binario Didymos-Dimorphos
L’Ateneo fiorentino contribuisce al programma dell’European Space Agency che investigherà il sistema asteroidale binario Didymos-Dimorphos
Rinvenuto durante gli studi condotti sui frammenti di Suizhou da Luca Bindi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra
La rete neurale creata da un team interdisciplinare dell’Ateneo lo individua fra i minerali. Nello studio, la tavola periodica da una nuova prospettiva
Lo studio pubblicato su Nature, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze della Terra, conferma per la prima volta che le placche tettoniche penetrano nel mantello seguendo talvolta percorsi non lineari. La scoperta potrebbe contribuire anche a comprendere l’origine dei terremoti profondi e di grande magnitudine.
Individuato da un team internazionale coordinato dall’Università di Firenze, l’elgoresyite ha una composizione compatibile con le condizioni del mantello marziano.
Uno studio del Dipartimento di Scienze della Terra ha indagato la natura degli elementi presenti in quantità infinitesimale nei quasicristalli naturali, fornendo nuove informazioni che confermano le straordinarie caratteristiche di questi minerali.
Pubblicato su PNAS lo studio che spiega la composizione chimica e mineralogica dell’interno del nostro pianeta partendo da una microscopica sequenza di minerali decifrata in un cristallo proveniente da grandissima profondità.
Si chiama hiroseite il nuovo minerale identificato in un frammento di meteorite dal team internazionale coordinato da Luca Bindi e rivela informazioni che hanno enormi implicazioni per le geoscienze.
E’ un minerale unico i cui atomi sono disposti come in un mosaico, in modelli regolari che non si ripetono mai nello stesso modo. Il quasicristallo presenta una straordinaria resistenza che rende interessante il suo impiego in vari settori industriali, ma la sua riproduzione artificiale è apparsa finora molto complessa. Una ricerca messa a punto con il contributo di Luca Bindi dimostra adesso che esiste un processo più semplice e apre la strada a future applicazioni
Scoprire un nuovo minerale di cui la crosta terrestre è ricchissima in una meteorite. Un paradosso che è all'origine dello studio che riguarda la hemleyite.