Biospeleologia, riconoscimento per Paolo Agnelli
Lo zoologo de La Specola entra a far parte della più importante associazione di speleologia europea.
Lo zoologo de La Specola entra a far parte della più importante associazione di speleologia europea.
Il 28 novembre 1869 veniva istituito il primo museo italiano di Antropologia, ad opera di Paolo Mantegazza. Una serie di iniziative celebra la ricorrenza, fra storia e prospettive future delle collezioni.
Uno studio internazionale di paleontologia, pubblicato sulla rivista Frontiers in Ecology and Evolution, si inserisce sulla scia di una lunga tradizione di studi dell’Ateneo fiorentino e ricostruisce le origini degli equidi che oggi vivono nel continente africano.
A Paleontologia e all’Orto Botanico si inaugura una mostra dedicata al genio toscano, in occasione del cinquecentesimo anniversario della morte.
Escono dagli archivi i filmati inediti di Paolo Graziosi, direttore del Museo di Antropologia e Etnologia e fondatore dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. Raccontano, attraverso lo sguardo della sua cinepresa, le ricerche del più importante studioso italiano di arte preistorica.
La Thismia neptunis, singolare pianta tropicale raccolta nel Borneo un secolo e mezzo fa dal botanico fiorentino Odoardo Beccari, è stata ritrovata ai nostri giorni da un team di ricercatori della Repubblica Ceca negli stessi luoghi visitati dal naturalista toscano.
E’ avvincente come un giallo il racconto di una fase cruciale dello sviluppo del pensiero scientifico. Così ce lo restituisce un ampio documentario prodotto dal Museo di Storia naturale e realizzato da Stefano Dominici, responsabile della sezione di Geologia e Paleontologia.
Breve viaggio (in un video) in un luogo suggestivo e non solo perché è affacciato su Firenze. Arcetri appartiene alla storia della fisica ed è sede di prestigiose istituzioni di ricerca. Qui, a poca distanza da Villa Il Gioiello, ultima dimora di Galileo, hanno operato grandi nomi della fisica moderna tra cui Enrico Fermi.
Al Museo di Storia Naturale, nella sezione de “La Specola”, una singolare mostra, dal titolo “Giottolandia. Quando la natura imita l’arte”, racconta i processi geologici del nostro pianeta attraverso la bellezza dei colori e la ricchezza dei disegni di semplici pietre calcaree raccolte in Maremma.
Nel cuore del deserto di Lut, alla ricerca di meteoriti e per studiare la biodiversità dell’ambiente: questo l’obiettivo della campagna svolta da un team internazionale coordinato da ricercatori del Museo di Storia naturale e del Dipartimento di Scienze della Terra. Mentre comincia l’esame dei reperti, una selezione di suggestive immagini racconta la missione.