Unifi guida la prima campagna di catalogazione nazionale delle meteoriti italiane

Nell’ambito del progetto “Space It Up!”, l’Ateneo classificherà oltre duemila campioni conservati in musei e istituti di ricerca del nostro Paese
Campione del meteorite Seymchan conservato presso il Museo di Storia Naturale “La Specola” dell’Università di Firenze – Scheda catalogo generale Beni Culturali ICCD0901145264

L’Ateneo fiorentino coordina la prima campagna nazionale di catalogazione del patrimonio planetologico italiano, una categoria molto particolare dei beni naturalistici del nostro Paese che riguarda il materiale extraterrestre conservato in musei e istituti di ricerca.

L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto Space It Up!, ex partenariato esteso coordinato dal Politecnico di Torino, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal Ministero dell’Università e della Ricerca. La campagna ha preso avvio a inizio ottobre e utilizza la normativa BNPL (Beni Naturalistici – Planetologia), uno strumento catalografico dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione sviluppato da un gruppo di lavoro interministeriale e oggi adottato dal Ministero della Cultura come standard nazionale per la catalogazione di materiali extraterrestri.

L’Ateneo supervisionerà la catalogazione dal punto di vista scientifico e gestionale e proseguirà fino al gennaio 2028. Interesserà oltre duemila esemplari di meteoriti distribuiti in vari atenei e musei italiani, di cui una parte è conservata nelle collezioni Unifi, note per la loro rilevanza scientifica. Le schede catalografiche confluiranno nel Catalogo generale dei beni culturali italiani, il database ufficiale gestito dal Ministero della Cultura, e saranno visibili e liberamente consultabili online, nonché fruibili internazionalmente grazie a una struttura dati compatibile con le banche dati delle istituzioni estere.

“È una novità assoluta per il nostro Paese – spiega Giovanni Pratesi, coordinatore scientifico della campagna e delegato Unifi per Space it Up! –. Si tratta di un progetto che coinvolge università, enti di ricerca e ministeri, con l’obiettivo di censire in modo sistematico un patrimonio finora sfuggito ai precedenti tentativi di catalogazione”.

Oltre a dati scientifici (composizione chimica e mineralogica, caratteristiche fisiche) e di natura storica e collezionistica (legati al contesto ambientale e culturale) saranno acquisite immagini ad alta definizione e realizzati modelli tridimensionali ottenuti con tomografia a raggi X e scansione a luce strutturata. Queste tecnologie sono disponibili presso il Centro di Servizi di Microscopia Elettronica e Microanalisi (MEMA), il Centro di Servizi di Cristallografia Strutturale (CRIST) e i laboratori del Dipartimento di Scienze della Terra. Queste informazioni consentiranno di realizzare le schede catalografiche più avanzate oggi esistenti per questa tipologia di beni.

La campagna prevede anche la realizzazione di un corredo fotografico e digitale di livello internazionale, con immagini ottenute grazie alla tecnologia d’avanguardia in dotazione all’Ateneo: un microscopio elettronico a scansione a emissione di campo ottimizzato per lo studio di materiali extraterrestri e recentemente acquisito con fondi del progetto Space It Up!

“L’iniziativa – aggiunge Pratesi – mira a colmare una significativa lacuna nella conoscenza del patrimonio geo-scientifico italiano, rendendo finalmente disponibile un quadro chiaro della consistenza e delle caratteristiche del materiale extraterrestre presente nel nostro Paese. La campagna fornirà informazioni non presenti neppure nei database delle istituzioni di ricerca mondiali più prestigiose. Non è solo un’operazione di censimento ma un passo decisivo per la valorizzazione del patrimonio meteoritico italiano in grado di accrescere le nostre conoscenze sugli altri corpi del sistema solare e su possibili habitat extraterrestri, in vista di future missioni spaziali. Inoltre, permetterà di organizzare nuove opportunità di divulgazione, proponendo importanti spunti per le attività di Terza Missione”.


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