Per conservare, valorizzare e anche rigenerare i siti di archeologia industriale, come ad esempio le miniere abbandonate, è necessaria un’attenta opera di catalogazione che deve essere realizzata secondo criteri precisi e condivisi.
Da questa considerazione nasce il progetto del nuovo standard catalografico nazionale sui siti produttivi dismessi, voluto dal Ministero della Cultura e realizzato con il rilevante contributo di Giovanni Pratesi, docente di Mineralogia del Dipartimento Unifi di Scienze della Terra, già presidente del Museo di Storia naturale dell’Ateneo.
Pratesi, insieme a Agata Patanè dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), è stato infatti coordinatore scientifico della scheda sui siti produttivi dismessi che è stata presentata a Roma presso l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione ICCD (Ministero della cultura), durante il convegno “Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Industriale e Archeo-Minerario”.
Il gruppo di lavoro, che comprende anche l’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI) e Tommaso Pardi (Associazione Mus.E, Firenze), ha lavorato i in stretta collaborazione con alcuni degli aderenti alla Rete Nazionale dei Parchi e Musei Minerari Italiani (Progetto ReMi – ISPRA) , tra cui il Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane e il Parco Nazionale Museo delle Miniere dell’Amiata.
“I siti produttivi dismessi – spiega Giovanni Pratesi – rivestono un forte valore identitario, in quanto intere comunità sono nate e vissute intorno ad essi. Il loro censimento è fondamentale sia per la loro rivalutazione sia per ogni processo di rigenerazione urbana e ambientale”.