Cantieri a basso impatto ambientale

Ricercatori e studenti di Ingegneria nel consorzio che ha progettato una macchina scavatrice in grado di superare i limiti di efficienza e costi energetici delle attuali macchine, nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Toscana.

Il prototipo di una macchina scavatrice che semplificherà il lavoro nei cantieri unendo ai miglioramenti tecnologici un basso impatto ambientale. Lo ha messo a punto il team del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione coordinato da Francesco Grasso, nell’ambito del progetto Stige (Sviluppo di trivelle innovative per attività geologiche con alimentazione elettrica), guidato dall’azienda EGT e finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del programma Por-Fesr 2014-2020. Al progetto hanno partecipato Luca Pugi e Lorenzo Berzi, del Dipartimento di Ingegneria Industriale.

La macchina consente operazioni di scavo, consolidamento e posa di varie tipologie di infrastrutture – spiega Francesco Grasso -, minimizzando o riducendo al minimo l’impatto di queste operazioni sul terreno circostante; ha un elevato grado di automazione, è completamente elettrica e può funzionare a batteria, il che permette turni di lavoro anche molto prolungati.

Alle attività di simulazione e di sperimentazione dello strumento – che è stato presentato recentemente a GEOFLUID, fiera internazionale delle macchine destinate a perforazione e attività geognostiche (nella foto,  al centro Luca Pugi, con Raffaele Savi CEO di EGT ed Enrico Mariottoni CEO di MESA SAS, partner del progetto)  – hanno partecipato anche gli studenti della Scuola di Ingegneria, tra loro Andrea Menci e Valerio Vita, che hanno dedicato al prototipo le rispettive tesi a conclusione del corso di laura in Ingegneria meccanica.


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