Giornata della protezione dei dati, tra diritti e doveri

Riflessione di Erik Longo, docente di Diritto costituzionale, sui rischi che le tecnologie digitali producono nelle nostre vite e sugli effetti prodotti dal GDPR, il regolamento generale sulla protezione dei dati

Il 28 gennaio 2024 ricorre la diciottesima Giornata internazionale della protezione dei dati personali (Data Protection Day). Istituita nel 2006 dal Consiglio d’Europa, ricorda il giorno in cui fu aperta alla firma la convenzione per la protezione dei dati (“Convenzione 108”): 28 gennaio 1981.

Per una riflessione su questa ricorrenza abbiamo chiesto un commento a Erik Longo, docente di Diritto costituzionale.

“Gli ultimi anni hanno registrato una continua evoluzione delle tecnologie digitali, che hanno innescato cambiamenti ormai inarrestabili” spiega il docente del Dipartimento di Scienze Giuridiche (DSG).

“L’Unione Europea ha approvato numerose norme per la protezione dei dati, come il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), orientato a garantire i diritti degli utenti e le regole che i responsabili dei dati devono seguire per trattare le informazioni delle persone, con particolare attenzione agli utenti più vulnerabili”.

Tuttavia, sottolinea Longo, “è necessario che gli stessi cittadini diventino consapevoli dei tanti pericoli che si possono nascondere in un ecosistema digitale. Questa giornata ci ricorda che una per una piena cittadinanza digitale non esistono solo diritti, ma anche responsabilità”.


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