Il recupero delle opere d’arte di Villa la Quiete si inserisce nel programma di valorizzazione del patrimonio culturale avviato dall’Ateneo e dal suo Sistema Museale e si è concretizzato nel magistrale restauro del dipinto di Ridolfo del Ghirlandaio: il Matrimonio Mistico di Santa Caterina d’Alessandria e Santi.
Le operazioni di restauro, condotte da Rossella Lari per la parte pittorica e da Roberto Buda per il supporto ligneo, sono state seguite, per la funzione di alta sorveglianza, da Lia Brunori della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Firenze, e supportate da Donatella Pegazzano, membro del consiglio scientifico del Sistema Museale dell’Università di Firenze. L’Istituto Nazionale di Ottica si è occupato delle indagini diagnostiche.
Il dipinto è tornato nella sala dei Capolavori della Villa, dove sono esposte le pale cinquecentesche e le sculture di alcune delle più importanti botteghe dei maestri del Rinascimento, come Sandro Botticelli e Lorenzo Ghiberti.
L’opera fu commissionata nel primo decennio del Cinquecento da Niccolò Antinori – uno dei più potenti e ricchi banchieri dell’epoca – che decise di finanziare il rinnovamento della chiesa del Monastero domenicano di San Jacopo di Ripoli in via della Scala a Firenze, dove era ricoverata l’amata figlia Caterina.
Come spiega Donatella Pegazzano nel video, quando il Monastero di Ripoli venne demanializzato nel 1886 e la congregazione fiorentina di suore Montalve si unì alla congregazione di Villa la Quiete, anche le opere d’arte di via della Scala entrarono a far parte del patrimonio artistico della Villa.
L’importante restauro ha richiesto l’intervento e il contributo di diverse figure professionali e ha fatto tornare alla luce non soltanto le originali cromìe del dipinto alterate nel corso del tempo, ma si sono potute documentare anche le varie fasi del lavoro del pittore, consentendo un approfondimento dello studio della sua tecnica.
In questo breve video la restauratrice Rossella Lari descrive la complessità del recupero dell’opera rivelando i “segreti” del dipinto e mostrando particolari di grande interesse.