Alla Villa Medicea di Castello sono partite le attività di controllo del microclima della Grotta degli Animali, tra i siti di interesse posti sotto l’attenzione del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICEA). Dal 2012, infatti, Unifi ha condotto ricerche specifiche per esaminare l’impatto che avrebbe avuto sui materiali scultorei la riattivazione dei giochi d’acqua, avvenuta nell’aprile dello scorso anno. I ricercatori DICEA hanno seguito le varie attività di restauro, occupandosi dei rilievi effettuati nella Grotta e della ricostruzione dell’impianto idraulico.
Nel corso degli anni è stato elaborato un modello digitale tridimensionale della Grotta, al quale lo scorso 21 febbraio è stata connessa la rete di monitoraggio realizzata dal gruppo di CNR-ISPC di Lecce. È nata così la Digital Shadow della Grotta, con la quale ogni cambiamento fisico che avviene all’interno del sito viene registrato dai sensori e si traduce in una variazione della sua versione immateriale.
“La Digital Shadow diagnostica si inserisce nelle attività realizzate dal Partenariato Esteso CHANGES. È il risultato della collaborazione tra lo Spoke 7, che si occupa dei rischi inerenti ai beni culturali e in cui oltre al DICEA collaborano Dipartimento di Architettura, Dipartimento di Chimica e CNR-ISPC Firenze, e lo Spoke 5, in cui opera il CNR di Lecce e che si occupa di restauro e conservazione” spiega Grazia Tucci, docente di Geomatica e direttrice del Laboratorio GeCo, che si è occupato dell’implementazione del modello digitale 3D.
“Quando l’acqua zampilla dagli oltre cento punti di caduta posti nella volta al di sopra delle vasche – prosegue – i sensori monitorano in tempo reale il microclima e inviano alla copia virtuale i cambiamenti provocati su sculture e superfici della grotta. Inoltre, vengono individuati e riprodotti digitalmente altri mutamenti nell’ecosistema, come la crescita di vegetazione causata proprio dall’acqua”.
“L’interazione tra lo Spoke 7, in questo caso focalizzato sulle metodologie diagnostiche e l’analisi multirischio sul patrimonio culturale, e lo Spoke 5, qui specializzato nelle tecnologie di monitoraggio e sensoristica avanzata, dimostra il valore di una ricerca multidisciplinare per la tutela del patrimonio culturale – conclude Tucci –. Questa collaborazione apre nuove prospettive di studio e intervento per mitigare l’impatto del cambiamento climatico sui beni culturali, potenziando gli strumenti per una sempre più efficace conservazione del patrimonio”.
Il Partenariato Esteso CHANGES – Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society, è finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con fondi dell’Unione Europea nell’ambito del programma #NextGenerationEU (PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).