I ricercatori de La Specola scoprono una chiocciola “toscana doc”

La nuova specie di gasteropode è stata individuata sul Monte Calvi.

Sul Monte Calvi e stata scoperta una chiocciola che vive solo in Toscana. Gli specialisti del Museo di Zoologia La Specola – appartenente al Sistema Museale d’Ateneo Unifi (SMA) – hanno descritto una nuova specie di gasteropode, una chiocciola molto diversa da tutte quelle conosciute e presenti nel territorio italiano, il cui habitat è limitato nel solo massiccio del Monte Calvi, sul litorale livornese. Per questo motivo, i ricercatori dello SMA hanno definito un nuovo raggruppamento che la potesse distinguere da tutti gli altri generi conosciuti.

Il ritrovamento e la classificazione sono stati riportati in un articolo realizzato da Simone Cianfanelli, Luis Checa (University of the Basque Country e Translational Biodiversity Genomics – LOEWE-TBG) e Marco Bodon, collaboratore esterno de La Specola e pubblicato sulla rivista Bollettino Malacologico (doi: https://doi.org/10.53559/BollMalacol.2023.03). Lo studio è stato realizzato con i fondi dello SMA in collaborazione con i due centri di ricerca europei.

Simone Cianfanelli, uno dei conservatori de La Specola, si trovava sul Monte Calvi, “un’isola fossile”, la cui fauna è rimasta separata rispetto alle aree limitrofe e presenta analogie con quella dell’Arcipelago toscano e del blocco sardo-corso. Lo studioso era alla ricerca di un altro tipo di gasteropode e quando si è trovato di fronte alla Etruscotricha folcoi – questo il nome che i ricercatori hanno dato alla chiocciola – ha capito subito di aver compiuto un ritrovamento importante.

“Ero alla ricerca di una specie rupicola, ossia molluschi che si trovano attaccati alle rocce, mentre questa chiocciola vive in un habitat completamente differente: gli spazi aperti nella macchia mediterranea, caratterizzata da vegetazione bassa, erbacea e sassi appoggiati sul suolo” racconta Cianfanelli.

Etruscotricha folcoi – prosegue – rappresenta un ‘endemismo’ toscano, cioè una specie che si trova solo in un’area molto ristretta della Maremma, benché sembri possedere antiche parentele con le chiocciole della penisola iberica. Proprio per il suo habitat, gli è stato assegnato un nome che da subito caratterizza la sua provenienza geografica”.

“Il nome del genere – spiega – è composto dall’affisso Etrusco che evidenzia come la specie viva in Etruria, nome storico della regione che comprendeva gran parte dell’attuale Toscana e altre piccole porzioni di regioni limitrofe. Il suffisso tricha è la parte finale del nome del genere a lei più simile, Xerotricha. Anche il nome della speciefolcoi, è legato alla Toscana, in quanto si riferisce a Folco Giusti, docente di zoologia e grande esperto di malacologia dell’Università di Siena”.

La scoperta di questa nuova specie endemica va ad accrescere le conoscenze sulla biodiversità locale e nazionale, tuttavia i ricercatori Unifi sottolineano la criticità della situazione. “A causa della rarità – si parla di poche centinaia di esemplari – e della limitata area in cui queste chiocciole vivono, la specie versa in uno stato di fragilità estrema che la collocherebbe in una nelle categorie a più alto rischio dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) – avverte Cianfanelli –. Per preservarla, dunque, si rendono necessarie azioni di tutela a livello regionale. Incendi e attività di cava, infatti, potrebbero rivelarsi letali”.


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