Biodiversità, la salvaguardia delle formiche
Uno studio internazionale sulla distribuzione delle Red wood ants nei paesi europei, coordinato dal Dipartimento di Biologia, è stato al centro di una pubblicazione su Conservation Biology
Uno studio internazionale sulla distribuzione delle Red wood ants nei paesi europei, coordinato dal Dipartimento di Biologia, è stato al centro di una pubblicazione su Conservation Biology
Veronica Ghini, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Chimica, si è aggiudicata il riconoscimento per l’anno 2021 della Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Napoli
Uno studio Unifi, pubblicato su “Biodiversity and Conservation” in collaborazione con il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, stima per la prima volta il numero di questi rari felini nell’impervia regione asiatica.
Il massimo riconoscimento alla ricerca in fisica, attribuito all’italiano Giorgio Parisi, segnala quest’anno l’importanza di un campo d’indagine, quello dei sistemi complessi, su cui l’Università di Firenze è attiva da anni.
Il dolore addominale può essere trasferito da animali con un’ipersensibilità intestinale cronica ad animali sani attraverso un trapianto di microbiota fecale. E’ quanto è emerso da una ricerca fiorentina che apre la strada allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche
Sulla rivista Microbiome uno studio guidato da Unifi indaga le dinamiche a cui è soggetto il microbiota salivare umano durante un lungo periodo di permanenza in condizioni di completo isolamento. Per capire come si potrebbe adattare il nostro corpo ai viaggi spaziali con destinazioni molto lontane, come Marte.
Le ricerche di Letizia De Chiara e Natalia Bruno, finanziati con le borse di studio “Per le Donne e la Scienza”, saranno svolte rispettivamente presso il Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche e presso il polo scientifico di Sesto Fiorentino
La pelle della trota iridea contiene molti più omega-3 degli stessi filetti del pesce e si candida ad essere un prodotto di interesse alimentare. Lo rivela una ricerca del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali condotta insieme all’Ateneo di Udine.
Il primo studio genomico sui fagioli antichi, di cui ha fatto parte l’Ateneo, rivela che tra 600 e 2500 anni fa gli antichi agricoltori delle Ande selezionavano i legumi, preservando la variabilità genetica.
La sostenibilità della produzione agroalimentare passa anche da specifici batteri che entrano in simbiosi con le piante e sono capaci di trasformare l’azoto atmosferico in ammonio, rendendo inutili i fertilizzanti chimici. Uno studio del Dipartimento di Biologia spiega perché le simbiosi funzionano meglio con determinati batteri piuttosto che con altri.