Scoperto nuovo minerale in una meteorite
Rinvenuto durante gli studi condotti sui frammenti di Suizhou da Luca Bindi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra
Rinvenuto durante gli studi condotti sui frammenti di Suizhou da Luca Bindi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra
I ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra hanno collaborato con l’Università di Bari agli studi dell’oggetto rinvenuto in Calabria, sul Monte Gariglione. I risultati delle analisi sono stati pubblicati sulla rivista Communications Earth & Environment
Nei laboratori dell’Università di Firenze verranno analizzati i grani provenienti da Ryugu e raccolti dalla sonda giapponese Hayabusa2
La meteorite Cavezzo, ritrovata il 4 gennaio 2020 in provincia di Modena, è un oggetto davvero peculiare, così tanto da valerle la classificazione di ‘condrite ordinaria anomala’. Il risultato di uno studio internazionale guidato dall’Università di Firenze e dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, pubblicato sulla rivista “Meteoritics and Planetary Science”
Uno studio del Dipartimento di Scienze della Terra ha indagato la natura degli elementi presenti in quantità infinitesimale nei quasicristalli naturali, fornendo nuove informazioni che confermano le straordinarie caratteristiche di questi minerali.
La Meteoritical Society ha ufficialmente riconosciuto la denominazione e la classificazione della meteorite, rinvenuta in Emilia Romagna a gennaio di quest’anno, proposta dai ricercatori del Centro di Servizi di Microscopia e Microanalisi Unifi. Le prime analisi chimiche evidenziano alcune peculiarità chimiche.
Si chiama hiroseite il nuovo minerale identificato in un frammento di meteorite dal team internazionale coordinato da Luca Bindi e rivela informazioni che hanno enormi implicazioni per le geoscienze.
Nel cuore del deserto di Lut, alla ricerca di meteoriti e per studiare la biodiversità dell’ambiente: questo l’obiettivo della campagna svolta da un team internazionale coordinato da ricercatori del Museo di Storia naturale e del Dipartimento di Scienze della Terra. Mentre comincia l’esame dei reperti, una selezione di suggestive immagini racconta la missione.
E’ un minerale unico i cui atomi sono disposti come in un mosaico, in modelli regolari che non si ripetono mai nello stesso modo. Il quasicristallo presenta una straordinaria resistenza che rende interessante il suo impiego in vari settori industriali, ma la sua riproduzione artificiale è apparsa finora molto complessa. Una ricerca messa a punto con il contributo di Luca Bindi dimostra adesso che esiste un processo più semplice e apre la strada a future applicazioni