Come si inceppano le difese immunitarie del nostro cervello

Scoperto come comunicano due gruppi di cellule del sistema nervoso centrale, gli astrociti e la microglia. Approfondire la conoscenza dell’interazione potrà contribuire a comprendere i meccanismi alla base delle patologie neurodegenerative.
Riproduzione riservata difese immunitarie del cervello
Immagine di microscopia confocale laser acquisita da una sezione di Ippocampo di ratto anziano che mostra gli astrociti (magenta), la microglia (giallo), i neuroni (blu) e i depositi proinfiammatori contenenti peptidi amiloidi (bianco). Le cellule sono state colorate con tecniche di marcatura fluorescente, mentre i depositi proinfiammatori emettono una naturale autofluorescenza.

Individuata la modalità con la quale due gruppi di cellule del sistema nervoso centrale, gli astrociti e la microglia, entrano in contatto e interagiscono. Lo studio coordinato da Daniele Nosi, che è stato pubblicato da FASEB Journal, la rivista della Federation of American Societies for Experimental Biology, ha descritto anche il ciclo di eventi neurodegenerativi che si innesca quando i due gruppi di cellule, coinvolti nella risposta immunitaria del sistema nervoso centrale, smettono di funzionare correttamente (“Microglial distribution, branching and clearance activity in aged rat hippocampus are affected by astrocyte meshwork integrity: evidence of a novel cell-cell interglial interaction”, DOI: 10.1096/fj.201801539R).

“Un aspetto comune a numerose patologie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofica, la demenza fronto-temporale e l’ischemia cerebrale, è la neuroinfiammazione: la microglia, le cellule immunitarie del cervello, si attiva per rimuovere detriti cellulari e aggregati proteici potenzialmente dannosi – racconta Daniele Nosi, ricercatore di anatomia umana del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica -. Quando però l’infiammazione diventa cronica questo gruppo di cellule perde efficienza, si distribuisce in modo irregolare, fagocita anche neuroni sani e alimenta la produzione di molecole pro infiammatorie, instaurando un circolo vizioso di tipo neurodegenerativo”.

Il Gruppo interdipartimentale per lo studio della neuroinfiammazione (Gisn) Unifi – di cui fanno parte  Sandra Zecchi (ordinario di anatomia umana del Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica) e la Maria Grazia Giovannini (associato di Farmacologia del Dipartimento di Scienze della salute) – ha approfondito il fenomeno analizzando l’ippocampo dei ratti anziani e ha scoperto che la microglia e gli astrociti – cellule polivalenti coinvolte in quasi tutti i processi del sistema nervoso centrale, che orientano l’azione di protezione immunitaria della microglia – comunicano grazie ai propri prolungamenti e hanno un’interazione meccanica. I ricercatori hanno osservato anche che, quando gli astrociti sono danneggiati, l’interazione con la microglia risulta alterata, e lo stato di infiammazione si accentua.

“Abbiamo descritto la correlazione tra la presenza di astrociti danneggiati e quelle alterazioni, sia di tipo morfologico che di distribuzione, tipiche delle cellule microgliali con attività neurodegenerativa – spiega il ricercatore -. Sebbene abbiano origini, morfologia e compiti specifici diversi le due popolazioni cellulari sono interdipendenti e garantiscono la funzionalità del nostro sistema nervoso – conclude Nosi -. Approfondire la loro complessa interazione potrà contribuire a comprendere importanti meccanismi alla base delle patologie neurodegenerative e a disegnare nuove efficaci strategie terapeutiche.


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