Assicurazioni e sostenibilità

Nuovo MOOC del progetto Alm@-DEH per uno sguardo nuovo su (e per) il sistema assicurativo

Da poco rilasciato sulla piattaforma Ipazia, il corso “Assicurazioni e sostenibilità” legge il futuro delle assicurazioni attraverso la lente originale della sostenibilità. Un tema di grande rilevanza sia per la formazione delle nuove figure professionali, sia per l’aggiornamento dei professionisti già operanti nel settore. Di questo nuovo risultato nell’ambito del progetto ALM@-DEH abbiamo parlato con Emilia Giusti, del Dipartimento di Scienze giuridiche, che ne ha curato la realizzazione.

Da dove nasce l’idea di questo corso?

Anche realtà che sembrano statiche, come le assicurazioni, sono spinte al cambiamento: quando questo avviene, non basta adattare gli strumenti tradizionali, è necessario comprendere le esigenze nuove e diversificate. Il corso vuole stimolare la riflessione su questo scenario e colmare un gap informativo, fornendo conoscenze e strumenti per affrontare le novità del settore. La formazione diventa così una chiave per rendere professionisti e studenti consapevoli dei cambiamenti, preparandoli a gestire le nuove sfide.

Quali sono le esigenze formative che il corso affronta?

Partendo dalle conoscenze consolidate del settore, abbiamo creato un ponte verso quanto è necessario sapere per affrontare il nuovo. La sostenibilità, intesa come capacità di gestire il presente in modo da garantire risorse, opportunità e tutela alle generazioni future, è centrale in questo lavoro, perché diventa il perno attorno al quale ruotano le esigenze delle assicurazioni e della società nel suo complesso. Da questo discende la necessità di nuove figure professionali che abbiano un approccio aggiornato alla produzione di valore, mentre chi già lavora nel settore può trarre spunti per un cambio di prospettiva e per superare rigidità consolidate.

Come viene reinterpretato il diritto assicurativo alla luce della sostenibilità?

Attraverso le politiche nazionali e internazionali, il corso amplia lo sguardo del settore assicurativo verso temi come ambiente, biodiversità e protezione delle risorse naturali. In settori come cultura e arte, le assicurazioni possono diventare agenti di sviluppo e crescita, oltre che strumenti di tutela; lo stesso può valere per il diritto alla salute. L’approccio pratico stimola innovazione, pungolando lo status quo e mostrando come il settore possa avere un ruolo proattivo nello sviluppo sostenibile.

Può fare qualche esempio concreto del legame tra sostenibilità e settore assicurativo?

La sostenibilità si manifesta in modi concreti. Le compagnie contribuiscono quando orientano i propri investimenti verso attività che considerano impatti ambientali, sociali e di governance, riducendo al contempo i rischi futuri. Entra nella valutazione dei rischi, integrando fattori climatici e sociali per comprendere meglio la probabilità e l’entità dei danni, favorendo prevenzione e adattamento. Infine, si esprime nella gestione responsabile e trasparente dell’impresa, dove rischi ambientali, sociali e organizzativi vengono considerati nelle decisioni strategiche, rafforzando solidità e resilienza. In questo modo, la sostenibilità diventa un elemento operativo centrale e non solo un concetto astratto.

Guardando al futuro, quali sviluppi ritiene più rilevanti nella relazione tra assicurazioni e sostenibilità?

La sostenibilità è uno strumento per comprendere errori e opportunità di miglioramento, stimolando i settori a cambiare e a prepararsi meglio per il futuro. Agisce sia all’interno delle organizzazioni sia nel contesto esterno in cui operano, impattando aziende e ambiente circostante. È una chiave di volta: un concetto familiare ma al tempo stesso pervasivo e dirompente, capace di guidare innovazione, resilienza e responsabilità nel lungo periodo.

Il MOOC “Assicurazioni e sostenibilità” è gratuito e aperto a tutti. Articolato in tre moduli, prevede lezioni e quiz di autovalutazione che, una volta superati, consentono di ottenere un attestato di partecipazione, eventualmente collegabile a crediti formativi a discrezione dei docenti.

 

Elena Elia


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