Ricostruita la prima mappa zoogeografica della diversità genetica della farfalle europee, che ricalca a grandi linee la carta politica dell’Europa occidentale. E’ il risultato della ricerca condotta dal team del Dipartimento di Biologia guidato da Leonardo Dapporto e pubblicata sulla rivista scientifica Molecular Ecology Resources. Lo studio mostra come le linee genetiche delle farfalle tendano a differenziarsi tra regioni diverse confinate dai cambiamenti climatici e da quelle stesse barriere naturali che hanno limitato gli spostamenti delle popolazione umane.
“Esiste una branca della scienza, la filogeografia, che studia come si originano e come si distribuiscono geograficamente le diverse varianti genetiche – spiega Dapporto -. Gli studiosi ipotizzano che gran parte di queste distribuzioni sia stata determinata dai grandi cambiamenti climatici del passato, soprattutto dai cicli glaciali e interglaciali del Pleistocene, ma verificarlo è molto difficile, soprattutto per la mancanza di una mole sufficientemente ampia di dati per interi gruppi animali”.
I ricercatori hanno creato un raccolta di dati di tutte le 300 farfalle che vivono nell’Europa occidentale per un totale di circa 15.000 sequenze di DNA mitocondriale. Grazie a queste sequenze hanno tracciato la prima mappa della diversità genetica delle farfalle europee che conferma il ruolo delle barriere geografiche (come le Alpi, i Pirenei e i bracci di mare) nella diversificazione delle popolazioni delle farfalle.
“Conoscere le dinamiche della biodiversità, compresa la distribuzione spaziale della diversità genetica – commenta il ricercatore-, è fondamentale per prevedere le risposte ai cambiamenti ambientali e per mettere in atto misure di conservazione efficaci”.