L’edizione 2017 del concorso – 186 progetti in gara da 34 Paesi – ha assegnato una menzione d’onore a Susanna Cerri, designer professionista, che ha diretto il progetto editoriale DIDAPRESS.
“Per aver saputo coordinare, all’interno di un unico sistema, l’identità editoriale del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze. Il progetto, realizzato coinvolgendo junior graphic designer, si pone con autorevolezza nel panorama editoriale legato a una istituzione pubblica – si legge nella motivazione -, per essere riuscita a costruire diversi livelli e soprattutto differenti registri di comunicazione pur muovendosi all’interno di un sistema unico e fortemente connotato”.
Un altro progetto firmato da Susanna Cerri con il Dida Communication Lab è entrato nella selezione finale (62 progetti) e riguarda il wayfinding del Giardino dei Semplici.
Dietro questi riconoscimenti, dunque, c’è l’originale esperienza di ricerca e formazione realizzata nel Laboratorio, che è anche autore dell’immagine coordinata dell’ateneo.
Il percorso che, per iniziativa di Saverio Mecca e Giuseppe Lotti, ha coinvolto Susanna Cerri, come docente a contratto prima e come assegnista di ricerca successivamente, prende il via proprio dal lavoro sulla revisione della nuova identità visiva dell’Università di Firenze. Primo banco di prova, studiare e progettare una revisione del logo dell’Ateneo, che, dopo il restyling operato all’inizio del 2000, aveva perso la sua univocità e riconoscibilità.
Per raggiungere questo obiettivo, all’interno di un corso tenuto da Giuseppe Lotti, Cerri ha tenuto un laboratorio semestrale, realizzando analisi e benchmarking per la definizione del logo. Il lavoro è descritto nel volume “Comunicare l’Università di Firenze. Percorsi, sperimentazioni e prospettive”, a cura di Carlo Sorrentino (Firenze, Firenze University Press, 2014). Risultato finale del percorso, che ha unito didattica e ricerca, studenti, docenti e professionisti è l’attuale logo dell’Ateneo, nelle sue declinazioni.
Questo impegno dà il via al Dida Communication Lab, nato nel 2014.
Costituito oggi da circa 15 tra laureati, dottorandi e borsisti di ricerca, sotto la direzione artistica di Susanna Cerri, ha tre principali aree di attività: l’editoria scientifica del Dipartimento di Architettura, la comunicazione e il progetto di wayfinding dell’Ateneo.
Committente principale, quindi, è proprio l’Università. Per il settore della comunicazione – che ha come referente l’unità funzionale “Prodotti e strumenti per la comunicazione istituzionale e per gli studenti” – realizza Guide e pubblicazioni informative per l’orientamento e il placement, ma soprattutto materiali informativi (locandine, dèpliant, programmi) per convegni e eventi dei Dipartimenti e delle Scuole, oltre a collaborare alla parte visual del sito di Ateneo.
Il settore wayfinding (a cui fa riferimento il progetto realizzato all’Orto Botanico ed entrato nella selezione finale dell’AIAP) è, in questo momento, la sfida più impegnativa per il Laboratorio, ma anche per lo stesso Ateneo, che ha messo in cantiere un nuovo sistema di segnaletica interna ed esterna delle proprie sedi (numerose e localizzate in tutto il territorio urbano e metropolitano, in edifici con caratteristiche molto diverse). I prototipi progettati dal Laboratorio sono stati installati in piazza Brunelleschi per una prima ristrutturazione di un’aula studio, nelle sedi di Santa Teresa (dove si trovano aule e uffici della Scuola e del Dipartimento) e nella sede polifunzionale di Viale Morgagni .
Il settore dell’editoria scientifica di architettura – il progetto di comunicazione visiva che ha meritato a Susanna Cerri la menzione di AIAP – documentata nel ricco portfolio online (didapress.it), realizza la grafica dei prodotti della ricerca del Dipartimento, in dialogo e contatto con gli stessi autori.
Il punto di forza del Laboratorio sta nel fatto che “mentre produce, fa ricerca – sottolinea Cerri –. E’ un luogo da cui parte e si innesta la ricerca. Si fa esperienza didattica lanciandosi verso percorsi di ricerca: la continua revisione critica del lavoro fa passare per osmosi l’insegnamento. In più c’è il fatto che si studia e si lavora per progetti importanti, un’opportunità che i più giovani raramente possono avere in altri contesti”. Ma si impara anche a lavorare in gruppo, ad assumersi responsabilità nel prodotto ed essere chiari nelle motivazioni. “E’ un aspetto di metodo che è molto importante in fase di costruzione di un progetto – aggiunge Susanna Cerri – Il design per la comunicazione visiva è un mestiere che ha regole e modalità precise, non è solo creatività o intuizione”.
Il riconoscimento AIAP sarà lo spunto e darà l’opportunità anche per richiamare a Firenze, dice ancora Susanna Cerri, “iniziative legate al graphic design” in un contesto di comunicazione che oggi, in una dimensione multilinguistica e multiculturale, si fa sempre più ampio e complesso”.