L’antistress giovanile? Negli alimenti a base di Omega 3 e Vitamina A

E' quanto sostiene una ricerca dei dipartimenti di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (Neurofarba) e di Scienze della Salute pubblicata da Proceedings of the National Academy of Sciences
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I rimedi della nonna non passano mai di moda e sono particolarmente salutari nell’età dello sviluppo. L’olio di fegato di merluzzo – tramandato di generazione in generazione come antidoto contro le malattie e per il mantenimento di un buono stato di salute – rappresenta durante la crescita uno degli antistress più efficaci, insieme a tutti gli alimenti che contengono vitamine e acidi grassi polinsaturi Omega-3 (Omega 3 PUFA), come il pesce azzurro, il salmone o le noci. Del rapporto tra abitudini alimentari e deficit cognitivo causato dallo stress nel periodo giovanile, si è occupato uno studio internazionale coordinato da un dottore di ricerca dell’Ateneo fiorentino, Gustavo Provensi del Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino, che fa parte del team di Beatrice Passani del Dipartimento di Scienze della Salute. L’articolo è stato pubblicato dalla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (“Preventing adolescent stress-induced cognitive and microbiome changes by diet” DOI: 10.1073/pnas.1820832116).

Dallo studio condotto su modelli animali è emerso che la ripetuta esposizione a un ambiente stressante provoca alterazioni cognitive che si manifestano con problemi di apprendimento, oltre che cambiamenti del microbiota intestinale. Tutte queste alterazioni sono prevenute se gli animali vengono alimentati con una dieta arricchita con Omega-3 PUFA e Vitamina A. L’indagine ha evidenziato inoltre che sia i deficit indotti dallo stress che i benefici della dieta si mantengono fino all’età adulta.

“Durante la crescita – spiegano Provensi e Passani – il corretto sviluppo del sistema nervoso centrale dipende da numerosi fattori tra cui le interazioni sociali, il gioco e l’alimentazione. I nostri risultati rafforzano l’ipotesi che la dieta contribuisca anche al ripristino di risposte comportamentali e cognitive normali in seguito a eventi stressanti sofferti in età giovanile. Rappresenta inoltre un fattore chiave per lo stato di salute nel corso della vita, dal punto di vista metabolico e per il benessere mentale” .

Provensi aveva già svolto indagini finalizzate a comprendere come la nutrizione contribuisca a migliorare la salute psichica con l’avanzare dell’età e come l’esposizione allo stress, durante la crescita, possa arrecare a lungo termine problemi di salute.

 


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