Cambiamenti climatici e agricoltura nell’Europa del 2050
Su Nature Communications una ricerca internazionale a cui ha collaborato il gruppo di ricerca di Agrometeorologia e Modellistica coordinato da Marco Bindi
Su Nature Communications una ricerca internazionale a cui ha collaborato il gruppo di ricerca di Agrometeorologia e Modellistica coordinato da Marco Bindi
Un super fertilizzante naturale ottenuto grazie a una tecnica di trapianto genetico. E’ il risultato raggiunto dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Biologia coordinato da Alessio Mengoni e da Marco Fondi.
Un viaggio in Etiopia per studiare il ruolo delle donne nella gestione dell’acqua per usi agricoli. Lo racconta Aurora Righetti, studentessa della laurea magistrale in Economics and Development, che ha trascorso un soggiorno di studio presso l’Università di Mekelle grazie al finanziamento del Water Harvesting Lab del Dipartimento di Gestione Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali.
Si chiama precision farming ed è uno dei principi per produzioni zootecniche sostenibili e in linea con le esigenze dei consumatori. Se ne parlerà durante la Notte dei Ricercatori 2018 presso l’Università di Firenze.
Primi risultati di un progetto europeo a cui partecipa il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente (Dispaa) e il Centro di Bioclimatologia (Cibic).
E’ partito ufficialmente il progetto coordinato da RE-CORD, il Consorzio per la ricerca sulle energie rinnovabili partecipato da Unifi, che sperimenterà per la prima volta in Europa la produzione industriale su larga scala di biocombustibili.
Analizzato l’intero genoma di un batterio simbionte delle leguminose, in grado di trasformare l’azoto atmosferico in forme di azoto assimilabili dalle piante. I risultati dello studio pubblicati su Plos Genetics.
Un video per autovalutare la fertilità del suolo in agricoltura biologica in modo da programmare meglio gli interventi colturali e i tempi di lavorazione. E’ uno dei risultati della ricerca Unifi coinvolta nel progetto europeo FertilCrop (Fertility Building Management Measures in Organic Cropping Systems), nell’ambito del programma quadro per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020.
Le due più grandi ricerche sul Dna antico portano anche la firma del Dipartimento di Biologia e del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS). Le indagini, pubblicate su Nature, prendono in esame la diffusione della cultura del vaso campaniforme durante la fine dell’età del Rame e gli effetti provocati dall’avvento dell’agricoltura nel Sud Est Europa in seguito alla migrazione dall’Anatolia avvenuta nel Neolitico.
Domenica 11 febbraio, per il ciclo ”Incontri con la città”, Luisa Ghelardini terrà una lezione sul rapporto tra le nuove malattie degli alberi e il ruolo svolto da microrganismi provenienti da altri paesi