Uno strumento didattico utile e innovativo per chiunque sia interessato a rendersi conto delle sfide e delle difficoltà che i valori europei da alcuni decenni incontrano nel contesto internazionale. È il percorso formativo online, gratuito e ad accesso aperto, dal titolo “I valori nella politica estera dell’Unione Europea”, frutto del progetto della rete Erasmus+ Jean Monnet intitolato “ValEUs – Research & Education Network on Contestations to EU Foreign Policy”, a cui ha partecipato il Centro Jean Monnet Unifi insieme a più di 20 istituzioni accademiche di 5 continenti. Del MOOC (Massive Open Online Course) e del progetto che lo ha generato parliamo con Laura Leonardi, docente di Sociologia generale e presidente del Centro Jean Monnet.
Che tipo di percorso avete costruito e perché?
Siamo partiti dall’idea che comprendere come l’UE agisce nel contesto internazionale attraversato da crisi e tensioni geopolitiche non è più un tema per soli specialisti, ma una necessità per ogni cittadino consapevole. Abbiamo voluto creare uno strumento per guardare all’Europa con occhi nuovi. Il MOOC è disponibile sul sito del progetto ( https://mooc.valeus.eu/ ) ed è articolato in 3 parti costituite in totale da 13 lezioni. Si inizia con la comprensione e la teorizzazione della politica estera europea, si descrivono i valori di riferimento per poi trattare la loro contestazione attuale e la possibilità di una loro rivisitazione. Il percorso offre la possibilità di sostenere un esame online per ottenere un attestato di frequenza ufficiale, un riconoscimento tangibile dell’impegno e delle competenze acquisite.
Chi partecipa al progetto che dà origine al MOOC?
Il progetto è globale, non solo europeo, perché analizzare la politica estera di un’entità come l’Unione Europea richiede uno sguardo esterno, capace di superare le narrazioni auto-celebrative e di cogliere le percezioni e le critiche che emergono dal resto del mondo. Una collaborazione accademica così vasta garantisce una prospettiva veramente plurale, fondamentale per un’analisi obiettiva e completa. In particolare, al MOOC hanno partecipato docenti di Italia, Germania, Olanda, Danimarca, Finlandia, Polonia, Croazia e Bosnia Erzegovina ma anche di Turchia, Ucraina e Stati Uniti. Fra le attività realizzate voglio ricordare tre Summer School in cui le nostre studentesse sono state protagoniste in diversi atenei del mondo: a Roskilde (Danimarca), a Bilgi (Turchia) e a Guadalajara (Messico). Tengo a sottolineare anche l’approccio interdisciplinare del progetto che comprende scienze politiche, sociali, giuridiche, storiche, umanistiche.
A quali valori si richiama la politica estera europea e perché sono messi in discussione?
La democrazia e i diritti umani, innanzi tutto, insieme alla solidarietà, l’uguaglianza, la salvaguardia dell’ambiente, la parità di genere, la cooperazione allo sviluppo. Sono principi fondamentali che giocano un ruolo nelle decisioni sulle sfide che ci troviamo ad affrontare come, ad esempio, quella delle migrazioni, del cambiamento climatico, dell’uso della forza come intervento coercitivo – si pensi alle sanzioni – nelle relazioni internazionali. Fenomeni come populismo e autoritarismo, per più motivi, tendono a semplificare problemi complessi e rendono attraente una retorica antisistema. Da sociologa penso che entrino in gioco le identità sociali: i valori sono un prodotto a livello culturale prima che politico. In ogni caso il corso costituisce un invito a pensare criticamente, a porsi domande, per comprendere la complessità della politica internazionale e anche decostruire certe narrazioni che rischiano di essere strumentalizzate.