Vulpes rooki, è legata a Unifi la nuova specie del Pliocene

Rende onore al decano di Paleontologia dei vertebrati del Dipartimento di Scienze della Terra, Lorenzo Rook, il nome scientifico della nuova specie di volpe identificata da un giovane assegnista di ricerca Unifi.

Avrà il nome scientifico di un docente dell’Università di Firenze, Lorenzo Rook, la nuova specie di volpe preistorica identificata grazie allo studio dei fossili risalenti al Pliocene.

Con il nome Vulpes rooki è stata infatti identificata una nuova specie che è stata descritta dal suo ‘scopritore’ Saverio Bartolini Lucenti, assegnista di ricerca del Dipartimento di Scienze della Terra, in un articolo pubblicato sulla Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia.

“I fossili su cui è basata la nuova specie, che d’ora in poi sarà conosciuta con il nome del decano di Paleontologia dei vertebrati del nostro Ateneo – racconta Bartolini Lucenti –, risalgono al periodo del Pliocene (4-3 milioni di anni fa) e provengono da una località della provincia dello Shanxi, Xiakou, nella parte settentrionale della Repubblica Popolare Cinese. In precedenza tali resti erano stati attribuiti a una specie di canide estinto, considerata più affine ai lupi che alle volpi”.

L’analisi delle caratteristiche morfologiche, metriche dei campioni, conservati all’American Museum of Natural History di New York, ha mostrato che Vulpes rooki era una volpe di grandi dimensioni, all’incirca quanto un piccolo sciacallo, con una dieta molto probabilmente altamente carnivora, verosimilmente specializzata nel predare piccoli vertebrati come roditori, rettili o anfibi.

“Anche se è difficile stabilire con certezza le relazioni tra le specie attuali e Vulpes rooki, visto la posizione geografica – conclude il giovane ricercatore –, alcune caratteristiche craniali e la dieta ipercarnivora della nuova specie l’avvicinano, almeno ecologicamente, alla volpe tibetana (Vulpes ferrilata), il cui record fossile è a tutt’oggi completamente sconosciuto”.


COPYRIGHT: © 2017 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE.
Eccetto dove diversamente specificato, i contenuti di questo post sono rilasciati sotto Licenza Creative Commons Attribution ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0).

More from Silvia D'Addario

Un impegno corale per promuovere le eredità culturali

Il SAGAS si conferma fra i Dipartimenti di eccellenza nel quinquennio 2023-27,...
Leggi di più