I primi ibridi italiani di camelia azalea

Si tratta del risultato dell'attività di ricerca del Dagri e di un'azienda vivaistica del territorio. Le prime quattro varietà si potranno ammirare alla mostra mercato Murabilia, mentre la commercializzazione è prevista a marzo

Le camelie più utilizzate a scopo ornamentale (soprattutto Camellia japonica L. e, secondariamente, C. sasanqua Thunb.) presentano un periodo di fioritura piuttosto limitato (1-2 mesi) tra l’autunno e la primavera. Sfruttando queste due specie e le loro diverse cultivar, in Italia la commercializzazione della camelia presenta un picco in ottobre-novembre, con la sasanqua, ed uno, più importante, in febbraio-marzo, con la japonica, lasciando un lungo periodo scoperto nell’arco dell’anno.

Nel 1985 in Cina, nella regione del Guandong, è stata scoperta la C. azalea C.F. Wei (sinonimo C. changii C.X. Ye), una specie in grado di fiorire per tutto l’anno e per questo chiamata “camelia sempre in fiore”. Si tratta della prima, e ad oggi unica, camelia veramente rifiorente. La pianta presenta un fogliame persistente verde intenso e fiori semplici di colore rosso brillante.

Tuttavia C. azalea C.F. Wei cresce lentamente ed è difficile da propagare come risulta dall’esperienza di altri paesi, inclusa l’Italia. La stessa Cina sembra puntare sugli ibridi con C. japonica, che prsentano una buona rifiorenza e si propagano facilmente per talea (si recidono porzioni di ramo apicali, alle quali vengono lasciate una o due foglie apicali e si mettono a radicare finché non si trasformano in piantine autonome).

In Italia è stato di recente sviluppato un programma di incrocio tra le due specie, che ha portato ai primi ibridi C. japonica L. x C. azalea “made in Italy” che sbocciano a fine estate-inizio autunno e offrono un periodo prolungato di fioritura rispetto alle comuni varietà. Questo risultato è stato il frutto della collaborazione tra un gruppo di studiosi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali – Anna Lenzi, Roberto Vivoli, e Ada Baldi – e l’Azienda Giusti di Montecarlo (Lucca).

Sono state realizzate oltre 1200 impollinazioni controllate e ottenute una settantina di piante ibride. Dalla semina alla fioritura occorrono almeno tre anni, spesso di più, e ad oggi sono quindici gli ibridi che hanno raggiunto lo stadio di fioritura.

I fiori sbocciano a fine estate-inizio autunno, quindi più precocemente rispetto al genitore femminile  C. japonica. Le nuove varietà ibride presentano caratteristiche ornamentali molto interessanti e sono attualmente in moltiplicazione presso l’Azienda Giusti. Una delle varietà, in co-titolarità tra l’Università di Firenze e l’Azienda Giusti, sarà a breve registrata, ed è stato anche depositato un marchio commerciale (Camelì) per caratterizzare gli ibridi e consentirne l’identificazione sul mercato.

Anna Lenzi raccoglie il polline di C. japonica.

Le prime quattro varietà (denominate ‘Bella di Pescia’, ‘La Perla di Montecarlo’, ‘Dott Giusti’ e ‘Mister Roby’) saranno in mostra presso lo stand dell’Azienda Giusti alla mostra mercato Murabilia, sulle mura di Lucca, dal 2 al 4 settembre. E a marzo, in occasione della mostra mercato Verdemura, che si tiene sempre a Lucca, inizierà la commercializzazione delle piante.

Infine, è stato avviato un lavoro di backcrossing (re-incrocio) con il parentale C. azalea, con l’ambizione di raggiungere l’obiettivo di una fioritura completamente fuori stagione. E chissà che un giorno i nostri giardini non possano arricchirsi di piante di camelia rifiorenti tutte italiane.


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