Ha ricevuto il premio come miglior progetto di ricerca Core Organic (“Best CORE Organic Research Project”) la ricerca sulla gestione della fertilità negli impianti di coltivazione biologica (FertilCrop – Fertility Building Management Measures in Organic Cropping Systems), a cui ha partecipato il Dipartimento in Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) fra il 2015 e il 2018. Il riconoscimento è stato attribuito al progetto in occasione del 15° anniversario del programma europeo ERA_NET Core Organic, celebrato lo scorso 10 dicembre a Bonn (maggiori dettagli sul progetto FertilCrop ).
Il progetto ha coinvolto partecipanti da una decina di paesi europei, provenienti da svariati campi di ricerca, dall’agronomia alla biologia, dalla scienza delle colture alle scienze del suolo, dalla microbiologia alla modellistica e alle scienze sociali, ma anche protagonisti di uno scambio diretto con gli agricoltori e le loro organizzazioni.
“Le ricerche Unifi nell’ambito di FertilCrop – spiega Gaio Cesare Pacini, docente di Agronomia e coltivazioni erbacee e coordinatore dell’unità fiorentina – si sono sviluppate presso Montepaldi, l’azienda agricola dell’Ateneo, dove dal 1991 è attivo MoLTE (Montepaldi Long Term Experiment) l’esperimento di agricoltura biologica più antico di tutta l’area mediterranea”.
Ma i successi del DAGRI non finiscono qui: il Dipartimento ha partecipato al bando 2018 del Ministero nazionale delle politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) per l’assegnazione di contributi per progetti di ricerca in agricoltura biologica. La ricerca “Diversità, fertilità e resilienza in sistemi agro-zoo-forestali sostenibili” (DIFFER) – di cui il dipartimento fiorentino è il coordinatore – è risultata finanziabile, riscuotendo il punteggio massimo fra i progetti presentati e il primo posto, a pari merito con una ricerca dell’Università del Molise, nella graduatoria approvata a novembre 2019. Il progetto DIFFER, per cui Unifi riceverà 185mila euro, è coordinato da Gaio Cesare Pacini, e vede la partecipazione di un’associazione di produttori, di un’agenzia formativa e di diverse aziende agricole dell’arco appenninico, fra cui la stessa Montepaldi.