Coronavirus, in campo la ricerca Unifi
Le attività sviluppate in Ateneo come contributo per affrontare l’emergenza mondiale.
Le attività sviluppate in Ateneo come contributo per affrontare l’emergenza mondiale.
Il progetto di un network internazionale coordinato dall’Ateneo mette a fuoco la dimensione emozionale del fenomeno migratorio.
In un video alcune esperienze della ricerca archeologica e delle campagne di scavo dell’Ateneo fiorentino, presentate nel convegno “Il Futuro del Passato”.
Un progetto di ricerca che l’Università di Firenze ha presentato nell’ambito del bando Memoria 2018, indetto dalla Regione Toscana, in occasione dell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, intende mettere in luce aspetti poco noti della “fuga di cervelli” che si è prodotta con l’allontanamento di studenti e studiosi ebrei da scuole e università.
Sono molte le linee di ricerca e gli scavi archeologici a cui partecipa l’Ateneo, tra Italia e Oriente. Un incontro fa luce su queste significative esperienze che spaziano dalla Preistoria all’età classica, per arrivare al Medioevo.
Le due più grandi ricerche sul Dna antico portano anche la firma del Dipartimento di Biologia e del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS). Le indagini, pubblicate su Nature, prendono in esame la diffusione della cultura del vaso campaniforme durante la fine dell’età del Rame e gli effetti provocati dall’avvento dell’agricoltura nel Sud Est Europa in seguito alla migrazione dall’Anatolia avvenuta nel Neolitico.
In un premio europeo sulla conservazione e gestione del patrimonio.