Un fulmine all’origine di un nuovo straordinario materiale, finora sconosciuto
Individuato nei laboratori dell’Università di Firenze, apre l’ultimo capitolo della storia sui quasicristalli. Lo studio internazionale pubblicato su PNAS.
Individuato nei laboratori dell’Università di Firenze, apre l’ultimo capitolo della storia sui quasicristalli. Lo studio internazionale pubblicato su PNAS.
Pubblicato su PNAS studio internazionale coordinato dall’Università di Firenze che documenta l’analisi dei detriti del test Trinity del 1945.
Uno studio del Dipartimento di Scienze della Terra ha indagato la natura degli elementi presenti in quantità infinitesimale nei quasicristalli naturali, fornendo nuove informazioni che confermano le straordinarie caratteristiche di questi minerali.
A Luca Bindi il prestigioso Premio Aspen per la collaborazione e la ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti, insieme a Paul J. Steinhardt dell’Università di Princeton.
Lo studioso fiorentino, insieme a Paul J. Steinhardt dell’Università di Princeton, ha dimostrato l’importanza di questo materiale, di origine extraterrestre, ma riproducibile in laboratorio, e le sue possibili applicazioni nella ricerca e in ambito industriale.
E’ un minerale unico i cui atomi sono disposti come in un mosaico, in modelli regolari che non si ripetono mai nello stesso modo. Il quasicristallo presenta una straordinaria resistenza che rende interessante il suo impiego in vari settori industriali, ma la sua riproduzione artificiale è apparsa finora molto complessa. Una ricerca messa a punto con il contributo di Luca Bindi dimostra adesso che esiste un processo più semplice e apre la strada a future applicazioni