Microplastiche nell’atmosfera, l’impatto sulle piante
Quali sono gli effetti delle microplastiche sospese nell’aria sulle foglie delle piante? Una prima risposta viene da uno studio Unifi pubblicato sul Journal of Hazardous Materials.
Quali sono gli effetti delle microplastiche sospese nell’aria sulle foglie delle piante? Una prima risposta viene da uno studio Unifi pubblicato sul Journal of Hazardous Materials.
Uno studio pubblicato su Nature mostra con tecniche di avanguardia come è cambiata la resilienza delle foreste nel periodo 2000-2020.
Il riconoscimento della Città di Firenze gli è stato consegnato dal sindaco Dario Nardella giovedì 23 giugno al Forte Belvedere.
Si è guadagnato la copertina di Science la ricerca del team internazionale con la partecipazione del dipartimento di Scienze della Terra che propone una rilettura della resilienza del plancton marino ai cambiamenti climatici del passato.
L’Università di Firenze e il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno sono partner del progetto che recupera le aree fluviali per garantire habitat e nutrimento agli insetti impollinatori.
Studiati per la prima volta gli effetti dell’esposizione al polietilene sulla sopravvivenza e il comportamento degli insetti impollinatori. Una ricerca del Dipartimento di Biologia
Un progetto multidisciplinare, di cui è capofila Unifi, ha studiato vari tipi di azione per il monitoraggio e la riduzione del particolato atmosferico nella piana di Lucca. Individuate le piante di alloro, fotinia, ligustrum lucidum e olivo come possibili alleate della lotta all’inquinamento.
La ricerca di una rete internazionale, con la partecipazione di Unifi, ha stimato non solo il numero totale ma anche quello delle specie che potremmo ancora individuare. Una ricchezza, in termini di biodiversità, da proteggere.
Ricerca internazionale, a cui ha partecipato Unifi, ha riesaminato più di cento pubblicazioni sull’inquinamento delle coste di tutto il mondo, fotografandone l’impatto sugli animali marini e sulle spiagge.
Uno studio Unifi, pubblicato su “Biodiversity and Conservation” in collaborazione con il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, stima per la prima volta il numero di questi rari felini nell’impervia regione asiatica.