La molecola nemica della plasticità del cervello
Università di Firenze e Scuola Normale di Pisa hanno individuato in miR-29 la molecola che inibirebbe la plasticità neurale con l’aumentare dell’età. Lo studio sulla rivista Embo Reports.
Università di Firenze e Scuola Normale di Pisa hanno individuato in miR-29 la molecola che inibirebbe la plasticità neurale con l’aumentare dell’età. Lo studio sulla rivista Embo Reports.
Pubblicati su Microbiome i risultati della ricerca internazionale coordinata da Unifi, in collaborazione con le Università di Milano e di Siena, la University of East Anglia, l’Ateneo di Nottingham e il Quadram Institute Bioscience di Norwich, che fa luce sull’influenza del microbiota intestinale sull’invecchiamento sul sistema nervoso centrale.
La CDD è una grave encefalopatia genetica che colpisce i bambini subito dopo la nascita. Finora si riteneva che i sintomi fossero dovuti ad un’alterata azione cerebrale. Uno studio pubblicato su Science Translational Medicine ha scoperto che le cellule che fungono da sensore per il dolore sono anch’esse fortemente coinvolte nella patologia.
Uno studio dei Dipartimenti Neurofarba e Scienze della salute ha messo in evidenza il ruolo di una famiglia di enzimi, possibile bersaglio di farmaci per la cura di disturbi psichiatrici legati a esperienze negative.
Finanziato nell’ambito di Horizon2020 un progetto Marie Curie, partecipato da Unifi, che studia uno dei meccanismi con cui alcune cellule tumorali ingannano il sistema immunitario rendendolo innocuo nei loro confronti.
Unifi, insieme alla Cornell University e all’Ateneo di Pittsburgh, è protagonista di uno studio internazionale su Nature Communications che individua come bersaglio farmacologico un gene che accelera la progressione della malattia.
Ne fanno parte oltre 500 strutture che usano la più diffusa tecnica analitica adottata nella ricerca biomedica.
Pubblicato sul Journal of Clinical Investigation studio del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica che ha testato su 30 pazienti di Careggi l’efficacia della terapia che regola la risposta del sistema immunitario.
Uno studio del Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica, l’Istituto di fisiologia clinica del Cnr e l’Ispro, pubblicato su Science Advances, ha messo in evidenza l’attivazione di uno dei meccanismi dell’immunità innata contro il virus.
Uno studio firmato dai ricercatori dell’Università di Firenze mette in luce per la prima volta che il rischio di ammalarsi non sembra aumentare per i pazienti affetti da tali patologie.