Nanotecnologie per l’archeologia e l’antropologia
Da una collaborazione interdisciplinare una ricerca su nuovi materiali per consolidamento di reperti ossei
Da una collaborazione interdisciplinare una ricerca su nuovi materiali per consolidamento di reperti ossei
Cinque nuove specie di molluschi sotterranei sono state scoperte da specialisti del Sistema Museale dell’Ateneo nelle acque sotterranee del Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. La ricerca è stata pubblicata su Natural History Sciences.
Documentato su Current Biology un nuovo straordinario caso di mimetismo scoperto grazie alla collaborazione dei ricercatori del Dipartimento di Biologia.
Studiati per la prima volta gli effetti dell’esposizione al polietilene sulla sopravvivenza e il comportamento degli insetti impollinatori. Una ricerca del Dipartimento di Biologia
Individuate alcune molecole come possibili marcatori del decorso della malattia. Ricerca pubblicata su Plos Pathogens in collaborazione con USL Toscana Centro
Paola Vannucchi del Dipartimento di Scienze della Terra ha partecipato ad una ricerca su PNAS che propone una nuova modalità di formazione della crosta continentale. A partire dallo studio, con modelli numerici, del più antico frammento rimasto al mondo dell’Oceano Tetide, nelle profondità del Mar Ionio.
Unifi ha partecipato a una ricerca internazionale che ha analizzato il genoma di oltre 110mila persone malate, per aprire nuove strade alla conoscenza e al trattamento della patologia.
L’interazione fra terminali di catene a doppia elica rende più agevole la manipolazione di particelle. La scoperta è il frutto di uno studio coordinato dal Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” e dall’Università di Vienna sulla rivista ACS Nano.
Un team del Dipartimento di Chimica ha collaborato alla ricerca internazionale che per la prima volta ha fornito i dati completi sulla composizione dell’aerosol in Artide. Informazioni indispensabili per capire l’impatto delle emissioni sul clima della regione polare.
I più autorevoli scienziati a livello internazionale nel settore delle metalloproteine mettono in luce il ruolo dei composti ferro-zolfo nella modulazione della risposta del nostro organismo alle infezioni virali, come i Coronavirus. Uno degli autori della review pubblicata su Nature Chemistry, Simone Ciofi Baffoni, del Dipartimento di Chimica e del Centro Risonanze Magnetiche CERM, spiega come la comprensione dei processi alla base dell’azione di tali composti potrà aiutarci a sviluppare nuovi bersagli farmacologici per combattere un’ampia gamma di virus.