Il cervello e la memoria emotiva
Lo studio dei circuiti cerebrali che contribuiscono alla formazione del ricordo di eventi traumatici è al centro del progetto triennale “HA-CTion” finanziato dal Miur nell’ambito dello Human Brain Project
Lo studio dei circuiti cerebrali che contribuiscono alla formazione del ricordo di eventi traumatici è al centro del progetto triennale “HA-CTion” finanziato dal Miur nell’ambito dello Human Brain Project
Il progetto FertilCrop, di cui ha fatto parte il Dipartimento in Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI), ha ricevuto il premio come migliore ricerca sulla agricoltura biologica nell’ambito del programma europeo ERA-NET (Horizon 2020). E un’altra ricerca del DAGRI è in cima alla graduatoria nazionale delle ricerche finanziate dal Ministero delle politiche agricole.
Nasce un portale scientifico open access dedicato all’emigrazione dall’Italia di studiosi, docenti e studenti durante il Ventennio.
L’opera, realizzata da un gruppo di studenti, sorgerà sul poggio di Montececeri, a Fiesole, dove Leonardo avrebbe condotto esperimenti e osservazioni, accarezzando il sogno di conquistare il cielo.
Il Laboratorio interdipartimentale di Chimica e Biologia di Peptidi Unifi coinvolto nel progetto europeo finanziato da Life.
I batteri possono fornire un aiuto per conservare statue e affreschi come attestano alcune ricerche svolte in Ateneo che saranno presentate venerdì 27 settembre in occasione della Notte dei ricercatori
Trecento testimonianze, realizzate dal 1920 al 1981, al centro di un progetto di ricerca dell’Ateneo, confluiscono in una raccolta di prossima uscita. Un’anticipazione di questo studio nella mini conferenza del 27 settembre per la Notte dei ricercatori
Si svolgeranno a Scienze politiche e a Giurisprudenza. Unifi al quarto posto in Italia per numero di progetti finanziati quest’anno
Il progetto di un network internazionale coordinato dall’Ateneo mette a fuoco la dimensione emozionale del fenomeno migratorio.
Il robot subacqueo autonomo FeelHippo, sviluppato dall’Università di Firenze, ateneo che fa parte di ISME (Centro Interuniversitario di Sistemi Integrati per l’Ambiente Marino), è stato usato a Vulcano in un recente esperimento condotto dai ricercatori italiani in collaborazione con la Jacobs University di Brema per “mappare” le bolle di anidride carbonica nel mare, responsabili di effetti negativi sulla fauna e flora subacquea.